Laowa 7,5mm

Il sistema Micro 4/3 ha festeggiato, proprio di recente, il suo 10mo anno di vita, periodo in cui, da zero si è arrivati ad una copertura di focali quasi totale, per ogni genere fotografico.
Nonstante ciò, in alcuni ambiti, qualche “new” entry si fa sempre apprezzare, come nel caso dei grandangoli super-wide, settore in cui la concorrenza non è molto agguerrita, sebbene la qualità di presenti sia molto molto alta.
Per diversi anni, l’unica alternativa per chi voleva un grandangolo estremo, era il Panasonic 7-14 F/4, lente di qualità molto elevata ma con qualche fastidioso effetto collaterale quando usato su corpi Olympus. Il super professionale Zuiko 7-14 Pro f/2,8 arrivò proprio per colmare questa lacuna nel sistema ma con dimensioni abbastanza importanti e prezzo allineato a tutti gli altri zoom Pro. Insomma, nonostante la qualità e la scelta, mancava ancora una lente super wide che potesse indirizzarsi al fotografo comune, al non-professionista, a colui che aveva scelto il sistema per peso e dimensioni.

La notizia dell’arrivo di un nuovo concorrente, con caratteristiche davvero uniche, in questo panorama, fu accolta davvero bene. Laowa, produttore orientale già noto per diverse soluzioni ottiche interessanti nelle proprie lenti, annuncia un piccolissimo e compattissimo super grandangolo di focale 7,5mm ed apertura f/2.
Più piccolo di qualsiasi altro grandangolo, più luminoso di qualsiasi altro ultra wide e anche più economico di tutti gli altri. I desideri di molti sembravano accontentati, ma andrà davvero bene come i suoi “fratelloni”?

Il Laowa 7,5mm (equivalente quindi ad un 15mm) è un grandangolo rettilineare, nonostante forma e fattezze lo possano fare assomigliare ad un fisheye.

 

 

 

 

Fotografia di Marco Brunetti

Ci racconta Marco: “Nelle foto dello star trails ero su un cavalcavia che oscillava e vibrava. Pur essendo su un treppiede ho usato lo stabilizzatore che ha funzionato in maniera eccezionale.”

Le dimensioni, una volta aperta la confezione, lasciano davvero a bocca aperta: è minuscolo, lo si può quasi nascondere in un pugno chiuso e tenere sempre in tasca o in borsa.
E’ una lente perfettamente in linea con quello che è lo spirito che anima moltisimi utilizzatori di sistema Micro4/3, ossia il poter essere leggeri e completi in ogni situazione ed in effetti, una lente di questo peso e dimensioni, può stare sempre in borsa, pronta all’occorrenza.

Il Laowa 7.5mm è una lente completamente meccanica, senza alcun automatismo. Non c’è motore di autofocus, né alcun tipo di elettronica (e infatti mancano completamente contatti per comunicazione dati con il corpo macchina). La costruzione è decisamente ben fatta, con ghiera fluide e precise sia per quanto riguarda i diaframmi che la messa a fuoco.
E’ incluso nel pacchetto un piccolo paraluce in plastica, in tinta con la lente (nero o silver, quindi).

Fotografia di Ugo Baldassarre

Osservando questo piccolo grandangolo si fa fatica a immaginare di quanta qualità sia dotato, eppure, all’atto pratico, sono pochi gli appunti che gli si possono muovere.
Attenzione: nello scontro diretto con i suoi concorrenti, i suddetti zoom di gamma professionale (a cui possiamo anche aggiungere il più recente Lumix Leica 8-18 f/2,8-4), lo diciamo subito, il piccolino ne esce sconfitto, ma…

Innanzi tutto il Laowa è super-luminoso, di uno stop, per la precisione rispetto al migliore degli zoom. E’ piccolo, anzi, piccolissimo e necessità di economici filtri circolari e non costosi a lastra o di diametro elevato. Ed può essere sempre, e sottolineo “sempre”, con noi.
E’ una filosofia completamente differente, non stupirebbe affatto di vederlo nei corredi in affiancamento ad un altro zoom grandangolare.
Per gli amanti dei paesaggi notturni o fotografia notturna della volta celeste, l’elevata luminosità risulta davvero interessante, facendo risparmiare uno stop-ISO (che non guasta mai).

Fotografia di Ugo Baldassarre

Nell’uso pratico la lente si è rivelata molto valida. La messa a fuoco manuale non ha causato grossi problemi: una volta capito come gestire l’iperfocale si può scattare senza neanche verificare nel mirino la corretta messa a fuoco (diciamo con molta sicurezza da f5,6 in su) oppure affidandosi al focus peacking del proprio EVF.

La lente gode della stabilizzazione tramite IS sul sensore, ma bisogna ricordarsi di impostare manualmente la lunghezza focale nell’apposito menu, altrimenti lo stabilizzatore causerà solo del gran mosso invece di correggerlo.

 

Ho provato la lente in diverse situazioni, diurne e notturne e il risultato è stato sempre molto buono, con tanti dettagli e una ottima nitidezza sul fotogramma (ovviamente, a TA, i bordi soffrono di più che alle aperture intermedie ma non si può avere tutto dalla vita).
E’ presente una certa vignettatura ai bordi, ma non c’è da dimenticare che la lente non viene corretta elettronicamente, per cui non gode delle correzioni automatiche che le altre lenti hanno memorizzate direttamente nel profilo lente (una altra caratteristica definita dallo standard Micro4/3). Con un software di sviluppo fotografico non è un problema attenuare ed eliminare questo inconveniente.

si nota il vistoso flare nell’angolo alto sinistro.

La resa della lente è davvero molto buona; ottima oserei dire se consideriamo peso e dimensioni del prodotto. Solo inquadrando lateralmente fonti luminose (sole o lampioni) ho notato un “flare” un po’ invadente ed esteticamente non piacevole (infatti ho sempre cercato di evitare la situazione inquadrando).
La gestione del fuoco manuale non deve, inoltre, spaventare: su una focale così estrema è abbastanza semplice gestire il tutto senza neanche verificare a mirino o display (fermo restando che si può sempre mettere a fuoco con precisione tramite ingrandimento digitale o peacking). Solo al primissimo utilizzo ho riscontrato qualche piccolo errore di fuoco avendo posizionato la ghiera della MAF (messa a fuoco) a fine corsa e non esattamente sul segno “infinito”, che è appena prima (probabilmente una piccola tolleranza meccanica nella corsa). Approssimativamente direi che con un training di un paio di uscite fuoriporta si può padroneggiare al meglio la lente.

 

Fotografia di Marco Brunetti – ritratto in strada in super wide

Conclusioni.
Come tutti i grandangoli estremi, il Laowa 7.5 va usato con attenzione nella composizione ed inquadratura, anche alla luce del fatto che non c’è possibilità di zoom. Le dimensioni, irrisorie, ne fanno un piccolo capolavoro adatto alle uscite di tutti i giorni e per chi non vuole rinunciare a questo tipo di fotografie senza dover spendere troppo in termini sia economici che di peso/trasporto. Il paesaggista esigente o il professionista probabilmente preferiranno utilizzare sistemi di filtri professionali e avere una qualità di immagine senza compromessi, puntando ai pesi massimi della catetgoria. Ma per una enorme fetta di utenza, questo Laowa 7,5mm f/2 è un vero toccasana, coprendo tutta una serie di esigenze fotografiche senza compromettere pesi ed ingombri (e anche portafoglio). La lente è disponibile nelle colorazioni Silver o Black.

Se dovessi segnalare cosa mi piacerebbe veder migliorato in una futura versione, annoterei sicuramente un tappo di miglior fattura (o comunque più comodo da togliere e mettere) e la presenza, almeno per quanto riguarda comunicazione di dati exif, di un connettore dati tra lente e macchina: in questo caso, infatti, gli exif sono privi di tutti i valori appartenenti alla lente.

 

 

PRO
Dimensioni e Qualità
Buona costruzione meccanica

Contro
Flare laterale a volte fastidioso
Tappo scomodo
Assenza di comunicazione elettronica

 

I prodotti Laowa sono importati ufficialmente in Italia da Image Consult che ringraziamo per la collaborazione.
Sito ufficiale: www.laowa.it

Tutte le foto a corredo, salvo diversamente specificato, sono di Ugo Baldassarre.
Si ringrazia Marco Brunetti per alcune foto gentilmente concesse.

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