Oro Verde

Testo e fotografie di Ugo Baldassarre 

 

Erano anni che aspettavo il momento adatto per raccontare fotograficamente il momento della raccolta delle olive, una delle attività tradizionalmente svolte dalla mia famiglia a cavallo del periodo autunnale ed invernale e finalmente quel momento è arrivato.  

Assieme alla vendemmia, la raccolta e molitura delle olive è sempre stato un momento per riunire la famiglia, quasi una festa da condividere assieme. Ricordo ancora con estremo piacere le sveglie all’alba e le abbondanti colazioni nell’uliveto, tutti assieme, dopo le prime ore di lavoro: gli adulti preparavano gli alberi e usavano le “manine” sui rami , i più piccoli erano invece gli addetti (con non poca frustrazione) a raccogliere i frutti che cadevano fuori fuori dalle reti: nel primo pomeriggio si sospendevano i lavori e si andava a portare il raccolto al frantoio, mentre a casa si iniziava ad allestire la meritata cena.

La produzione di olio della mia famiglia è quasi esclusivamente ad uso personale ma da quando ho memoria non abbiamo mai avuto bisogno di procurarci olio diversamente. Col passare degli anni e con la sempre maggior dispersione di figli e nipoti, la raccolta delle olive ha assunto un carattere molto differente da quella dei miei ricordi ma mantiene ancora quel sapore di “fatto con cuore” che da sempre ha contraddistinto la nostra produzione.

Una squadra di operai specializzati ha preso il posto dei membri della famiglia per la fase di raccolta, che avviene adesso con maggior efficienza e velocità grazie alla tecnologia che è ormai subentrata anche in ambito agricolo: l’uso degli abbacchiatori meccanici (addirittura in fibra di carbonio, per risultare il meno pesanti possibile) permette di ottimizzare notevolmente i tempi e ridurre il numero di persone impegnate nell’operazione. Ma il vero vantaggio di avere degli esterni a compiere il lavoro, dal mio punto di vista, è stato quello di avere, finalmente, la libertà di azione che volevo per poter documentare l’evento, che vedeva coinvolti in parti uguali membri della famiglia e non.

Avete mai provato a documentare, seriamente, un evento che vede coinvolte persone della vostra cerchia famigliare? E’ uno degli impegni fotografici probabilmente più difficili da portare a termine poiché non si avrà mai quel distacco “professionale” necessario per muoversi liberamente: la presenza di estranei nella fase di raccolta ha invece reso questa fase molto più semplice da documentare, senza contare che lo “spauracchio” dell’essere documentati ha avuto anche un effetto positivo sul rendimento.
A supervisionare e dirigere i lavori, ovviamente, la proprietaria (mia madre) con al seguito i nipotini (i miei figli; è stata proprio la presenza di questi ultimi il motivo per cui, ho deciso di realizzare questo di documentazione. Tutte le fasi, vissute in prima persona sarebbero state un’esperienza altamente interessante per loro e il poter rivivere il tutto attraverso le mie fotografie sarebbe stato un bellissimo ricordo per tutti. 

Poiché anche io stesso ero impegnato nelle operazioni di supervisione e raccolta ho optato per la soluzione che allo stesso mi garantisse qualità e trasportabilità ai massimi livelli. Il corpo macchina prescelto è stato la OM-5 mentre il corredo di lenti usato è stato quello che normalmente utilizzo per la street, ossia lo Zuiko 12mm, il 20mm pro, il 45 e per qualche scatto anche il 75mm.
Il materiale prodotto mi è apparso da subito molto interessante ed infatti ho provveduto ad realizzarne un editing con lo scopo preciso di realizzarne un libro: è nato così Oro Verde.
Il titolo (in genere la parte più complicata per finalizzare un lavoro) è nato naturalmente, mentre ascoltavo mia madre che raccontava ai miei figli di come, guardare tutte quelle olive ammassate, desse proprio un senso di ricchezza ed è difficile non essere d’accordo con lei dato che l’olio rappresenta l’elemento portante di tutta l’alimentazione della nostra terra: possedere olio equivaleva, soprattutto in passato, ad avere davvero un piccolo tesoro!
Contrariamente ad altri progetti fotografici realizzati in passato, questo libro è nato con uno scopo di documentazione più personale, per un uso quasi privato: la qualità del materiale però si rivelato molto indicata per realizzare un progetto di più ampio respiro, pur mantenendo le caratteristiche “private”. Per la prima tiratura ho effettuato quindi un numero di stampe ridottissime, una super limited edition. Anche il formato che ho scelto, volutamente più elegante e costoso del solito (orizzontale, rilegato con sovracopertina) va nella direzione di un prodotto più ricercato ed esclusivo rispetto al solito formato rivista che adotto spesso, sicuramente molto più economico e commerciale; una versione in PDF è stata invece realizzata per scopo promozionale e sta già raccogliendo consensi e ed opinioni molto positive presso diversi addetti ai lavori e redazioni fotografiche che l’hanno visionata. Vedremo che percorso farà nei prossimi mesi.

Se sei interessato ad acquistare una copia digitale del libro puoi scrivermi a info@ugobaldassarre.com 

 

Le fotografie sono state realizzate in Contrada Parisi Vecchia, Agro di Altamura (Parco Nazionale dell’Alta Murgia).

Il trappeto è quello di Lomurno Mattia, ad Altamura, con spremitura tradizionale a freddo.

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