Primo contatto: OMD Em1-X

di Ugo Baldassarre

Sfruttando una delle giornate dimostrative (partite immediatamente dopo l’annuncio) per la nuova OMD, sono riuscito, molto rapidamente, a prenderne un esemplare in mano e darmi qualche risposta.

Il bombardamento mediatico delle ultime ore, che ha coinvolto siti noti e meno, fotografi capaci e meno, ha generato un generale chaos di informazioni a cui volevo porre rimedio, almeno per me stesso (e chi avrà voglia di starmi a leggere).

Ma partiamo dal principio, dalle cose che si sapevano già.
E’ la micro43 più grossa mai fatta. E’ una nuova macchina, non una evoluzione di una esistente. E’ uno strumento pensato e progettato, con l’aiuto di professionisti, per essere ancora migliore e soddisfare al meglio determinate e specifiche esigenze.
E’ il meglio dell’ingegneria Olympus nel campo della fotografia digitale.

Partendo da queste premesse, senza considerare questa EM1-X come il messia che deve convertire le genti ad un credo diverso, mi sono avvicinato all’oggetto con molta curiosità.

Dimensioni

La macchina è grande, ed più grande della Em1-II con battery grip montato (che per il sottoscritto è la macchina più comoda in assoluto mai avuto, in mano); nonostante questo, la nuova Em1-X supera in comodità ed ergonomia la sorella: è semplicemente perfetta. L’impugnatura integrata ha reso possibile un layout dei tasti perfettamente simmetrico tra orizzontale e verticale rendendo di fatto identiche le due impugnature.
Inoltre è molto meno pesante di quello che ci si possa aspettare, risultando maneggevole ma allo stesso tempo estremamente robusta.

Novità incredibili

Nonostante leggendo i dati tecnici non si riesca a cogliere del tutto l’eccezionalità di alcune nuove funzioni, posso assicurare che la Em1-X pone nuovi confini alla fotografia digitale: Olympus, ancora una volta, introduce delle novità che cambiano il modo di intendere la fotografia, il modo di fotografare.

Il nuovo stabilizzatore, e su questo argomento Olympus non è mai stata smentita, è clamoroso: 7,5 stop con le ottiche stabilizzate (come il 300mm Pro o il 12-100 pro) e, soprattutto (rullo di tamburi!!) 6,5 stop con qualsiasi altra lente.
Avete idea di cosa significhi 6,5 stop? Io ancora, a volte, resto incredulo di cosa riesca a fare la prima Em1 a mano libera, ma 6,5 stop…è pazzesco! Molti si sono soffermati sul fatto che i 7,5 (fuori parametro, secondi interi a mano libera) fossero solo con le due lenti citate, non rendendosi conto di quanto fosse incredibile il nuovo giroscopio.

Bene, questo nuovo prodigio, funziona anche abbinato allo scatto HI RES, permettendo, così, scatto a mano libera a 50 milioni di pixel. Se siete scettici, vi consiglio di provarlo. Ho guardato con i miei occhi degli ingrandimenti di scatti eseguiti in questo modo ad 1/20secondo a mano libera e il dettaglio era mozzafiato.
Non è sempre utilizzabile? è vero. In alcuni casi critici,  l’effetto di soggetti mossi è ancora presente, ma, tutto sommato, mi vengono in mente centinaia di situazioni in cui questa possibilità risulta essere una vera manna dal cielo, soprattutto,  per un uso professionale (aprendo anche nuovi scenari e nuovi possibili clienti al prodotto stesso).

Se poi si vuole esagerare, e si ha un tripod, bhe, si arriva a 80 megapixel di risoluzione (viene escluso lo stabilizzatore e vengono fusi assieme più fotogrammi).

La potenza del nuovo 5-axis, inoltre, permette di girare video in 4K completamente stabilizzati e a mano libera. Anche sul fronte video, quindi, Olympus ha fatto un lavoro molto accurato per offrire un prodotto davvero completo a chi si occupa di video professionale.

Un comodo e preciso Joystick permette di gestire rapidamente e con estrema precisione i punti di messa a fuoco, le zone, i gruppi di punti etc. La leva lavora in tutte le direzioni, diagonali comprese (e non è così scontato, come ho potuto appurare sulla Panasonic G9).

Altra grossa e notevole introduzione è il filtro ND (digitale), variabile a 1 a 5 stop, che si rende visibile in tempo reale nel mirino. In pratica vediamo la foto, prima di farla, anche con l’effetto “slow” dell’ ND. Questo è un altro nuovo passo nell’innovazione fotografica: in un colpo solo, un non-paesaggista, si trova tra le mani uno strumento che gli permette di scattare a mano libera e senza filtri, la foto che ha in mente senza doversi preoccupare di altro: ha tutto a portata di mano.

 

Il nuovo autofocus, cavallo di battaglia di tutta la fase pre-lancio, come è? Qui so dirvi poco. Mi occupo di ritratto ed eventi e l’autofocus continuo non è proprio molto utilizzato dal sottoscritto.

Da quel che ho visto, nella dimostrazione, è molto complesso, e molto moderno nella logica con cui è stato implementato. L’algoritmo è upgradabile via firmware, con l’introduzione di nuovi “modelli” tra cui la IA potrà scegliere, ma per queste informazioni attendo la presentazione approfondita prevista per sabato prossimo.
Sembra molto customizzabile e completo, come ci si aspetta da un prodotto dedicato a professionisti, ma non mi sbilancio, non avendo nè competenze specifiche nè occasione di provarlo per bene.

La qualità dell’immagine, sebbene visivamente identica alla Em1-2 fino a bassi-medi ISO, sembra giovare di una miglior qualità e gamma dinamica al salire della sensibilità, che si traduce in alti ISO decisamente più utilizzabili.

 

Gradite conferme

Il mirino, come si vociferava, è lo stesso EVF della EM1-2, solo con un ingrandimento maggiore. Il mirino era già ottimo e continua a fare egregiamente il suo lavoro. Chi sperava in più risoluzione resterà deluso. La scelta, in questo caso, sembra essere stata di tipo funzionale: va bene, usiamolo ancora.

La nuova EM1 usa (per fortuna) le stesse batterie della Mark2, in coppia, in una comoda slitta che si inserisce molto rapidamente nel lato del BG. La scelta di mantenere le batterie, ottime, appena uscite con la precedente macchina è decisamente apprezzabile (e nulla vieta, penso, in futuro di creare una batteria dedicata compatibile unica di capacità ancora maggiore).

 

Qualche dubbio

Interessante il nuovo AF e la gestione futura dello stesso. Ma mi domando, ahime, dove è, ad esempio, il preset per avifauna e oggetti molto piccoli e veloci? Ai giapponesi piacciono i treni, ok, lo capiamo, ma dedicare una voce dell’algoritmo AF ai treni  e nulla per piccoli volatili in volo o similari… Mi auguro un veloce intervento in tal senso, considerando anche che questo è il campo in cui l’af della Em1-2 aveva subito più critiche.

Tracciare una auto o una moto non è complesso (lo abbiamo visto fare e bene anche con la Mark2) e abbiamo già visto ottime implementazioni da parte della concorrenza. Ci si aspetta molto in questo settore, dalla nuova X.

Il tracking è migliorato? Ho fatto qualche prova veloce e mi è sembrato funzionale (nelle situazioni semi-statiche di gente che parlava e gesticolava) ma non ero certamente nelle condizioni per poter fare dei test validi. Rimandiamo il verdetto su questo punto.

 

 

Conclusioni molto sommarie

La Em1-X è la Olympus più evoluta di sempre. Nasce per offrire una esperienza senza compromessi all’utente del brand che non vuole rinunciare a nulla. Non credo sia stata concepita per vincere una guerra con altri marchi o per evangelizzare nuove schiere di fan, non è con un prodotto del genere che si combattono queste battaglie. E’ più un prodotto per una utenza che non bada a compromessi, che vuole il massimo dal corredo che ha già e su cui ha investito parecchio fin ora.

Personalmente mi è piaciuta molto, ma solo perchè l’ho presa in mano e provata, anche per poco. Il feeling c’è. Con le sole news lette qua e la, l’impressione non era la stessa.  A presto per nuove info

 

Per concludere ecco una lunga ed esaustiva introduzione alla Em1-X da parte di Gianni Trevisani

 

P.s. le versioni in prova non erano definitive come software etc. Su alcuni parametri, aspetto impressioni più approfondite per esprimermi.

Chi ha avuto già modo di provare il prodotto commenti pure qui sotto e nel gruppo 🙂

 

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