Test Zuiko 12-200 ED f/3,5-6,3

Testo e foto di Ugo Baldassarre

 

 

I “tuttofare” sono sempre stati visti di cattivo occhio dagli amanti della qualità e detrattori della comodità. Oggetti “adatti a fare tutto ma nulla bene” si diceva. Invece, questa tipologia di lenti ha da sempre avuto una folta schiera di sostenitori, soprattutto viaggiatori, che potevano contare su uno strumento sempre pronto all’uso e pronto a qualsiasi esigenza.

Nel mondo Micro4/3 non sono mai mancate le alternative su questo tipo di prodotto. Panasonic e Olympus hanno già avuto a catalogo due versioni ciascuno dei rispettivi 14-140 e 14-150mm, senza dimenticare lo strepitoso Zuiko 12-100 f/4 Pro IS introdotto un paio di anni fa (che però per peso, prezzo e dimensioni è un po’ fuori gara). Anche Tamron ha puntato su questo tipo di lente per la sua unica comparsa nel catalogo micro4/3 (chissà perchè poi non hanno continuato).
Evidentemente, insomma, è una tipologia di obiettivo richiesta e utile su un formato fotografico compatto e versatile come in nostro, forse ancora più che su altri formati.

 

L’annuncio quindi, già nell’aria da inizio anno, di questo nuovo super zoom 24-400mm equivalente ha spiazzato parecchi e incuriosito tantissimi gli altri. Una lente di questa portata di classe “premium” e non Pro (con a listino il già ottimo 12-100 Pro) ha iniziato a solleticare parecchi palati, tra cui quello del sottoscritto. Grazie a Polyphoto, a Micro4/3 Italia, abbiamo avuto l’opportunità di averne una copia in anteprima (nei negozi lo troverete a brevissimo) per poterlo quindi provare sul campo per diversi giorni, in modo da esprimere un parere abbastanza completo.

Altamura, la cattedrale a 12mm

Data l’occasione mi è parso doveroso portare il nuovo Zuiko 12-200 ED 3,5-5,6 nel suo ambiente più congeniale, ossia il viaggio. Ed è infatti stato il mio compagno prediletto (assieme al Sigma 16mm di cui è già stata pubblicata la prova) nel mio recente tour fotografico tra Basilicata e Puglia. Ho portato il 12-200 in posti davvero unici e situazioni molti diverse tra loro, facendolo esprimere al meglio in diversi contesti, proprio per capire quanto versatile fosse.
Potrei chiudere qui la faccenda, dichiarano una promozione completa del nuovo gioiello Olympus, ma non sarebbe corretto né divertente, quindi proseguiamo.

I dati tecnici parlano di una lente superzoom con focale equivalente 24-400mm! Si, 24mm, non il classico 28mm di questo tipo di focale, bensì un utilissimo grandangolo da 24mm con apertura f/3,5 che arriva ad un clamoroso 400mm f/6,3. Si passa da un grandangolo, anzi da un bel grandangolo, a un super tele! Per comprendere meglio il “range” ho preso queste due immagini alla minima e massima focale, per sottolineare proprio le possibilità che questa lente offre.

 

ecco la visuale a 12mm e poi….
… a 200mm (400mm eq). le persone sul crinale erano praticamente invisibili ad occhio nudo

Questo genere di obiettivi non è mai stato particolarmente luminoso, ma è uno scotto da pagare per poter contenere le dimensioni e i pesi. Il diaframma f/3,5 si perde quasi subito; già a 14mm siamo intorno ai f/4,9 per andare a chiudersi sempre di più fino a f/6,3 a 200mm.
Non è chiaramente una lente votata a panorami notturni, o riprese specialistiche che necessitano di ampi diaframmi per sfruttare una luce ambiente un po’ risicata, ma con le giuste condizioni di luce (o accorgimenti) c’è di che divertirsi. Inoltre, sfruttando la stabilizzazione dei corpi dotati del 5Axis, molti problemi relativi a mancanza di luce nelle esposizioni si compensano benissimo (infatti ho eseguito panorami e scatti in modalità tele con tempi di esposizione critici, senza problemi).

ISO 1000 a 1/4 di secondo a mano libera con la EM1-X.

La lente si fa notare subito anche per la sua costruzione, davvero ottima. Pur non essendo una lente di categoria Pro ha una costruzione “splash & dust proof” al pari dei suoi fratelli maggiori. Prima ancora di metterlo in funzione, si percepisce la qualità dell’oggetto già tenendolo in mano: compatto ma rifinito, con un movimento a stantuffo del barilotto che ne sottolinea la perfetta ermeticità. Inoltre all’interno della confezione è presente il paraluce.

Nessun problema in nessuna condizione meteo. (grazie a Lorenzo Poletto per lo scatto)

Il 12-200 è sensibilmente più grosso e pesante del precedente 14-150II ma risulta molto più compatto del 12-100 Pro (che però è più luminoso e stabilizzato internamente). Montato su corpi di serie 1 o pari (ad esempio la Panasonic G9) si lascia gestire perfettamente anche senza grip aggiuntivo: su le altre gamme potrebbe essere preferibile l’uso di una piccola impugnatura aggiuntiva per bilanciarne la presa e il peso. Stiamo sempre parlando di un 400mm per cui, le dimensioni, sono comunque estremamente contenute.

Ricapitolando, è versatile, è costruito bene, è anche abbastanza maneggevole e compatto, ma come va?
Nel corso della mia prova che, come al solito, non si è basata su test di laboratori, bensì su vero utilizzo sul campo, la lente mi ha davvero sorpreso.

 

La maf minima è davvero ridotta, e si possono fare ottimi close up. qui a 28mm a pochi cm dal soggetto

Alla minima focale la lente è davvero eccellente, al pari di un ottimo zoom di range minore. Buono a tal punto che per molti scatti ho utilizzato anche il mio set di filtri professionale da paesaggio (Sirui Professional Landscape kit a lastra) senza alcuna perdita di qualità. I 12 mm sono davvero impressionanti!
In genere i punti deboli di queste ottiche così estreme sono proprio i due estremi: questo 12-200 sembra estraniarsi completamente da questa regola. Non solo al minimo ma anche al massimo della escursione, mantiene una ottima qualità e una nitidezza davvero elevata (perde qualcosina in nitidezza, ma diamine!! 400mm nel palmo della mano!).
Sono riuscito a gestire, con estrema facilità una serie di situazioni, completamente diverse tra loro, con disinvoltura ed efficacia. Dal paesaggio al ritratto e poi, “zoooom” su un dettaglio piccolissimo a distanza per poi tornare ad allargare la mia visuale.

Devo ammettere che non solo sono rimasto colpito dalla qualità, ma soprattutto dalla libertà e dal divertimento che la lente offre. Sì, divertimento. Mi sono sentito libero di sperimentare e osservare come se non avessi mai avuto prima in mano una macchina fotografica; libero di lasciarmi incuriosire da qualsiasi vedessi (e non, anche) attorno a me.
Difficile chiedere qualcosa in più ad una lente che promette di essere la nostro inseparabile compagna di viaggio.
L’autofocus si è comportato sempre bene ed essendo il motorino di tipo MSC, si è rivelato sempre silenzioso e preciso.
Inoltre, anche in condizioni abbastanza avverse, il 12-200 non ha sofferto particolarmente di aberrazioni o purple fringing, solitamente punto debole di questo tipo di zoom molto complessi, otticamente parlando.

 

 

Olympus ha davvero fatto un lavoro eccellente su questo zoom che ogni appassionato di “travel” dovrebbe prendere in seria considerazione. L’unico dubbio che potrebbe assillare qualcuno è se valga la pena spendere i propri risparmi per questo o se investire qualcosa in più e puntare al professionale 12-100 f/4 che, ricordiamo ha però anche dimensioni e peso differenti.
Se cercate qualità e versatilità per fare ottime fotografie in qualsiasi situazione e condizione meteo, passando dal paesaggio al più minuto dettaglio neanche visibile ad occhio nudo, il 12-200 dovrebbe essere in cima alla vostra lista di preferenze. Divertente e ben costruito, vale il prezzo che costa.

Si ringrazia Polyphoto SPA per la collaborazione

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Commenti all'articolo

4 commenti su “Test Zuiko 12-200 ED f/3,5-6,3”

  1. Grazie per l’esauriente e positiva recensione che mi fa propendere all’acquisto di questo obiettivo. Vorrei saper se è compatibile e consigliabile per la mia O-MD E-M 10 Mark III, se ci sono inconvenienti, visto che l’obiettivo pesa più del corpo macchina e se va bene per i video. Ancora Grazie.

  2. Mi scuso per il terribile ritardo nel rispondere, e spero che abbia già risolto. (le notifiche dei commenti non sempre mi arrivano). In ogni caso non è una lente pesantissima, credo che non ci siano grossi problemi anche con corpi compatti.

  3. Grazie per questa recensione che mi spinge a rivolgere una domanda:
    ho un discreto parco obiettivi Olympus il 7-14, il 12-40 ed il 40-150 tutti Pro f/2.8.
    In caso di viaggio mi sentirei obbligato a portarmeli dietro tutti con i relativi pesi ed ingombri, questo 12-200 potrebbe costituire una buona alternativa? Pur rinunciando ad una buona fetta di luminosità?

  4. il 12-200 è una ottima lente tuttofare, direi la migliore che abbia mai provato. ma se puoi permettertelo, punta sul 12-100 f/4 che ha una marcia in più ed è più luminoso.

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